La musicoterapia racconta il particolare: l’uomo che si rende visibile all’uomo trasformando il silenzio in una forma di comunicazione alternativa alla parola.

Una narrazione che avvicina l’affettività alla voce e l’occhio all’ultimo gesto che riusciamo a ricordare.

Il suono, come la fotografia, per poter vivere, si affida alla naturalezza degli attimi che immortalati dalla macchina diventano eterni. Così il suono riesce a rendersi tale per via di mani che inavvertitamente sfiorano, di piedi che istintivamente battono. Di una voce che altro non è se non la profondità che finalmente abita gli spazi.

Ogni istante è popolato da storie che stentano a riconoscersi,

ed è per questa ragione che l'uomo è arte. Ed è per questa ragione che la musicoterapia cerca di scoperchiare forme di vita che mescolano l'affettività al sentimento. 

La fotografia è la strada che ho scelto per poter dare vita a una storia iniziata diversi anni fa e che vive negli istanti che ho scelto di immortalare.

La vita degli uomini raccontata dagli occhi dell’uomo che sono diventato. 

Sta a voi scegliere quale sia l'istante che più di altri riesce a raccontarvi.

Quale sia il particolare da nascondere o da accarezzare.

Quale storia potrebbe raccontare la vostra di storia.

Ogni foto ha avuto occhi che un tempo stentavano a vedere e che oggi hanno scelto di avvicinare il suono all’ultimo gesto di un corpo finalmente diventato uomo.